Guardare un cane che si gratta può sembrare un gesto qualunque, però in realtà rivela molto sul suo stato di salute. Spesso il prurito nasce da fastidi passeggeri o solo da qualche abitudine. Ma a volte indica problemi ben più seri, anche emotivi. Capire quando è un semplice grattarsi e quando il problema è più profondo aiuta a evitare complicazioni o forme croniche. Dettagli come la frequenza e il modo in cui il cane si gratta – spesso ignorati nella quotidianità – sono invece preziosi per una diagnosi più precisa.
Le principali cause del prurito e cosa osservare
Un problema comune è rappresentato dai parassiti esterni, come pulci e zecche. La loro presenza si nota dai piccoli puntini neri (resti di pulci), zone arrossate o perdita di pelo, soprattutto dietro le orecchie e nella parte posteriore del corpo. Capita spesso che a Milano o nel Nord Italia i proprietari trascurino questi segnali, eppure un prurito prolungato rischia di provocare traumi cutanei e infezioni. Per combattere le infestazioni servono antiparassitari specifici – prescritti dal veterinario – insieme a una pulizia scrupolosa di cucce, cuscini e ambienti frequentati dal cane.

Le allergie alimentari sono un altro fattore da non sottovalutare, ormai sempre più comuni nei nostri amici a quattro zampe. Ingredienti come pollo e manzo possono scatenare vere e proprie reazioni immunitarie con prurito intenso: aree colpite? Zampe, orecchie e intorno all’ano. A volte si associano leccamenti eccessivi e problemi digestivi come diarrea. In questi casi, una dieta di esclusione (sotto controllo veterinario) può aiutare a identificare le cause ed evitare carenze nutrizionali, ecco il punto.
Dermatite atopica: una malattia infiammatoria cronica, spesso ereditaria, che affligge molti cani. Il quadro clinico presenta ferite, ispessimenti della pelle e infiammazioni che peggiorano se trascurate. Il trattamento? Uso di farmaci antinfiammatori, shampoo lenitivi specifici, e integratori di Omega-3; questi ultimi sono il vero sostegno per contenere il prurito e rinforzare la pelle. Negli ultimi tempi, d’inverno, la pelle secca può aggravare il disturbo, un dettaglio evidenziato da diversi veterinari in tutta Italia.
Il ruolo dello stress e il comportamento del cane
Non sempre dietro il prurito c’è un problema fisico. Stress, ansia o noia possono spingere il cane a comportamenti compulsivi: per esempio, grattarsi più del solito, spesso nelle stesse zone, senza ferite apparenti. Spesso accompagnati da leccamenti nervosi o mordicchiamenti. Anche abbai senza motivo o il rincorrersi la coda sono segnali tipici. Di solito accade dopo cambiamenti drastici nella vita del cane – traslochi, solitudine prolungata o meno stimoli, e così via.
Se abiti in città – diciamo, nelle zone più trafficate o rumorose – avrai notato cani lasciati soli per ore, pochi giri all’aperto e poco stimolo mentale. Ecco che compare il prurito “psicogeno”, per così dire. Riconoscere questi segnali e agire è possibile: più passeggiate, giochi interattivi come puzzle o giocattoli impegnativi, e momenti di addestramento favoriscono la calma. Un ambiente tranquillo, con pochi rumori molesti, aiuta a mantenere l’equilibrio emotivo. E non servono rimproveri, anzi: possono peggiorare ansia e insicurezza.
Se il disagio resta anche dopo questi tentativi, meglio consultare un esperto di comportamento. Un professionista può valutare la situazione e suggerire un percorso educativo o supporto farmacologico, elemento utile soprattutto nei casi di ansia da separazione o traumi passati. Integrare aspetti emotivi e fisici alla lunga torna utile per fermare il prurito e donare una vita migliore al cane.
Quando il prurito è un segnale serio e come intervenire
Capire se un prurito è grave o meno non è sempre facile. Però certi segnali indicano che servirebbe un controllo veterinario in tempi rapidi. Tipo: grattarsi fino a causare ferite, formare croste o aree senza pelo. Rossi e ispessimenti della pelle, dermatiti umide o odori sgradevoli spesso annunciano complicazioni, che peggiorano senza cure specifiche.
Pure i cambiamenti nel comportamento – irritabilità, apatia, meno fame o disturbi del sonno – possono accompagnare problemi cutanei seri. Grattarsi unito a scuotimenti continui della testa fa pensare all’otite. In questi casi serve visita accurata e terapie adeguate: niente rimedi fai-da-te, che spesso fanno più male.
L’intervento rapido evita infezioni batteriche o fungine, che allungano i tempi di recupero. Oltre alle cure mediche, shampoo naturali con avena o camomilla possono lenire la pelle irritata, mentre prodotti con clorexidina o acido salicilico aiutano contro le infezioni. Gli Omega-3 sono un aiuto prezioso durante la guarigione; ma occhio all’automedicazione: mai improvvisare senza consultare.
Quando a infestare il cane sono i parassiti, antiparassitari sistemici e pulizia rigorosa di cucce, cuscini e tappezzerie eliminano il problema alla radice. Se il prurito nasce da tensioni emotive, la terapia farmacologica può affiancare quella comportamentale: solo così si ottiene un miglioramento che dura nel tempo. Mostrare attenzione e ascoltare il cane rinsalda il rapporto, cosa che serve tanto al suo equilibrio fisico e mentale. Oggi tanti proprietari in Italia confermano: affrontare il problema con più tecniche regala animali più sereni e meno in difficoltà.