In inverno, la questione degli odori che ristagnano in casa diventa piuttosto fastidiosa. Senza aprire spesso le finestre, i profumi di cucina si accumulano; la cucina – insomma – diventa una sorta di serbatoio di aromi forti. Ventilare diventa complicato durante i mesi più freddi, e chi vive in appartamenti cittadini lo sa bene: l’isolamento termico e i muri spessi frenano la dispersione delle fragranze, che finiscono per invadere tutto l’ambiente domestico. Una situazione che racconta parecchio sul comfort casalingo e sulla qualità dell’aria che si respira sotto lo stesso tetto.
Spesso, nelle case moderne, la cucina è parte integrante del soggiorno, senza pareti a separarle nettamente. Questo, chiaramente, favorisce la diffusione degli odori generati durante la preparazione dei pasti. Il clima rigido non aiuta: tenere le finestre aperte a lungo non è pratico, specialmente in città dove traffico e smog peggiorano la situazione. Il problema allora si sposta su come contenerli senza dover intervenire su muri o impianti. Di seguito, alcune strategie semplici e concrete – d’altronde, sono quelle che uso io a Milano durante i mesi gelidi.
Come gestire la ventilazione negli ambienti chiusi
Nei mesi freddi, una ventilazione costante aiuta a ridurre la durata degli odori in casa, anche se aprire le finestre sembra controproducente perché fa disperdere il calore. Ma aprirle di frequente, per pochi minuti, rinfresca l’aria senza far scendere troppo la temperatura interna. Occhio a questo dettaglio, spesso sottovalutato: la durata e la frequenza dell’areazione contano davvero quando si tratta di contenere gli aromi. Sapete, non serve tenerle spalancate ore e ore.


In case che vantano un impianto di ventilazione meccanica controllata, mantenere i filtri puliti ed aumentare l’estrazione durante e subito dopo la cottura aiuta a “sparire” più rapidamente gli odori. Eppure, tante persone che vivono in quartieri rumorosi e con finestre sigillate lo dimenticano. Per chi non dispone di questi impianti, la soluzione migliore è aprire finestre su lati opposti per creare una corrente d’aria efficace; ovviamente, attenzione a non far durare troppo l’apertura per non disperdere troppo calore.
Non va sottovalutata nemmeno l’installazione e la manutenzione della cappa aspirante. Se collocata bene e pulita regolarmente, limita molto la diffusione degli odori in casa. Di frequente, però, si sceglie una cappa troppo debole rispetto alla cucina; un errore non da poco che rende il lavoro inefficace e lascia sempre in giro gli odori più forti.
Accorgimenti pratici per limitare gli odori durante la cottura
La ventilazione non basta da sola, serve qualche accortezza extra, soprattutto con cibi speziati o fritti, che lasciano tracce olfattive difficili da eliminare. Usare i coperchi mentre si cucina è una mossa semplice ma efficace: trattiene i vapori e riduce la fuga delle sostanze odorose in giro per casa.
Per attenuare gli odori senza ricorrere a prodotti chimici, il bicarbonato di sodio resta il rimedio casalingo più popolare e low-cost. Basta mettere piccole ciotole accanto ai fornelli o in zone limitrofe, e già così si assorbono parecchi odori sgradevoli. Un altro sistema, più “green”, è coltivare piante aromatiche come rosmarino, basilico o menta: rilasciano profumi che – diciamo – aiutano a bilanciare quelli più pungenti, utile soprattutto in appartamenti piccoli o poco ventilati.
Una tecnica tradizionale che si usa spesso – anche nelle case di città come Torino o Bologna – è quella di far bollire un poco di aceto bianco durante o subito dopo la cottura. L’aceto cattura e neutralizza molte molecole odorose, restituendo un ambiente più fresco. Un metodo semplice, ma stranamente efficace.
Mettere insieme queste pratiche, con una buona gestione dell’aria, porta a un calo netto del fastidio causato dagli odori da cucina in inverno. Senza interventi invasivi alle pareti o sofisticazioni tecniche, riesco così a mantenere casa più salubre e – insomma – gradevole da vivere in quei mesi lunghi e freddi.