Perché la tua lavatrice emana cattivi odori? La risposta è più semplice del previsto

Appena apri l’oblò, spesso arriva un odore poco piacevole: un mix di muffa e quell’umidità stantia che sembra non voler andare via. E non è solo una sensazione, perché il cattivo odore passa pure sui vestiti appena lavati. Succede più spesso di quanto si pensi, e di solito senza che si sappia bene da dove venga quella puzza. Spesso il problema si risolve con una manutenzione mirata, basta un po’ di attenzione per riportare aria fresca e pulita nella lavatrice. Allora, vale la pena capire cosa genera quei cattivi odori e quali passi adottare per farli sparire davvero.

Perché la lavatrice accumula odori e quali errori comuni si commettono

Il motivo? Beh, gli odori non sono una casualità: nascono da certe abitudini che tutti – chi più, chi meno – abbiamo. Prima di tutto, i lavaggi a bassa temperatura e i programmi veloci, comodi e rapidi ma non proprio efficaci contro muffe e batteri. Poi, detersivo e ammorbidente lasciano spesso residui nascosti, soprattutto se lo sportello resta chiuso tra un lavaggio e l’altro, intrappolando l’umidità. Così, il terreno è fertile per microrganismi che generano cattivi odori.

C’è chi nota per lo più il problema durante l’inverno, quando l’aria più fredda e umida favorisce il ristagno d’acqua nelle guarnizioni e nei micro-angoli della lavatrice. Il filtro, poi, gioca un ruolo non da poco: funziona un po’ come una “trappola” per capelli, fibre, monete e altre cose che finiscono lì. Se si intasa, la puzza non tarda ad arrivare. E se l’odore ricorda la fogna, ci si può aspettare guai allo scarico o qualche malfunzionamento interno.

Come eseguire una pulizia efficace e mirata alla fonte

La prima cosa da fare è pulire il filtro: un passaggio imprescindibile. Prima di mettersi all’opera, spegnere la lavatrice e staccarla dalla corrente – sicurezza prima di tutto. Poi serve un recipiente basso per raccogliere l’acqua ancora presente, qualche straccio e un paio di guanti per lavorare comodi e senza rischi. Il filtro si trova in basso, dietro uno sportello frontale che va aperto con calma. Svitare il tappo piano piano per far uscire l’acqua rimasta e poi tirare fuori il filtro.

Qui, via tutti i residui: capelli, bottoni, lanugine, piccoli oggetti vari – tutto quel che si è accumulato deve sparire. Quindi, risciacquare con acqua calda e magari usare una spazzola per togliere i fastidiosi depositi più tenaci. Non dimenticare di pulire bene anche il vano dove il filtro si infila: con un panno imbevuto in acqua e aceto, o acqua e sapone, si eliminano gli odori più persistenti. Una volta rimontato il filtro e chiuso lo sportello, si fa un breve ciclo a vuoto per testare che tutto funzioni e verificare che non ci siano perdite.

Chi vive in città – diciamo nel Nord Italia o dalle parti di Milano, dove l’acqua è un po’ più dura – spesso si accorge subito quando il filtro si intasa, soprattutto per l’odore forte e pungente. Ma non basta solo quello: c’è da combattere anche l’umidità nascosta altrove, come nella guarnizione dell’oblò, spesso piena di muffa scura e viscida. Qui, basterà passare un panno imbevuto di aceto. Il cassetto del detersivo va tolto, messo in ammollo con acqua calda e aceto e poi strofinato con cura per rimuovere ogni traccia di sporco e odori. Infine, un lavaggio a vuoto a temperature alte – diciamo tra 60 e 90 gradi – fa il resto, sanificando cestello e tubazioni, per ritrovare un ambiente sano e pulito.

Perché la tua lavatrice emana cattivi odori? La risposta è più semplice del previsto
Interno di una lavatrice a carica dall’alto, gli spruzzatori d’acqua visibili suggeriscono un ciclo di pulizia o risciacquo. – fiorirondo.it

Abitudini consolidate e rimedi per mantenere la lavatrice efficiente

Rimettere le cose a posto e mantenere la lavatrice in forma non si risolve con un colpo di spugna occasionale. Un trucco semplice e pratico? Usare acido citrico messo direttamente nel cestello, seguito da un ciclo caldo: così si spegne il calcare e si eliminano gli odori ostinati. Se preferisci soluzioni più naturali, una combinazione di bicarbonato e aceto può sciogliere i residui duri e prevenire le muffe, specie se la fai regolarmente con cicli a 60 gradi.

In molte case italiane, specie dove l’acqua è dura, i trattamenti mensili con prodotti specifici fanno davvero la differenza, mantenendo tutto pulito senza faticare troppo. Ma alla fine, le abitudini contano: lasciare leggermente aperto il cassetto e lo sportello dopo il lavaggio, non dimenticare i panni bagnati dentro (sì, capita a tutti), fare almeno una volta al mese un ciclo a temperature alte e non esagerare coi detersivi sono accorgimenti semplici e d’effetto.

C’è però un’unica cosa: se dopo tutto quello che hai fatto la puzza resta, forse serve l’intervento di un tecnico. Potrebbe essere la pompa o gli scarichi interni, parti più complicate da vedere ma fondamentali per il buon funzionamento. Nella maggior parte dei casi, però, prendersi cura regolarmente del filtro e delle altre zone chiave fa la differenza. Risultato? Il bucato torna profumato come si deve, senza quei cattivi odori che – strano ma vero – infastidiscono non solo chi abita in città, ma anche chi sta in paesi più piccoli.

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