Mettere gli oggetti in lavastoviglie sembra sempre la scorciatoia più pratica per la pulizia di ogni giorno, ma non è detto che sia la scelta migliore, soprattutto se si vuole preservare la loro integrità. Alcuni materiali, specialmente quelli delicati o con finiture particolari, rischiano di rovinarsi in fretta o subire danni che non spariscono più. Spesso poi si sottovalutano le indicazioni del produttore: ignorarle può mettere a rischio non solo gli oggetti, ma anche la lavastoviglie stessa. In molte famiglie italiane, insomma, lavare a mano resta ancora un’abitudine necessaria per prolungare la vita degli utensili.
Bicchieri, posate e legni delicati: cosa evitare
I bicchieri di cristallo, ad esempio, sono tra i più fragili da mettere in lavastoviglie. Il rischio? Micrograffi evidenti e rotture, soprattutto per quelli di vecchia produzione o privi di indicazioni chiare sul lavaggio meccanico. Lavare a mano è quasi sempre la soluzione migliore per salvaguardare i dettagli e le sfumature particolari dei modelli più preziosi. Anche le posate di qualità elevata richiedono una certa attenzione: l’acqua dura e i detergenti aggressivi possono deformare o rovinare le lame affilate, facendole perdere efficacia. Chi vive in città, dove l’acqua è spesso molto calcarea, lo sa bene.


Gli utensili in legno, come cucchiai o taglieri in bamboo, non fanno eccezione. L’esposizione al caldo e ai cicli prolungati può causare deformazioni, gonfiori e crepe, con risultati che rovinano sia l’aspetto sia l’utilità. Alcuni taglieri – anche se alcuni produttori li progettano per la lavastoviglie – suggeriscono sempre di leggere con cura le etichette sulla confezione. Chi li usa spesso preferisce lavarli a mano, evitando gli inconvenienti che capita di incontrare altrimenti, e di certo li fa durare di più.
Materiali metallici e superfici trattate: un equilibrio difficile
Capita spesso che i materiali metallici subiscano effetti spiacevoli in lavastoviglie. Le pentole in ghisa per esempio, perdono quel sottile strato di olio che conferisce loro la caratteristica antiaderenza e robustezza. Si usano raramente e richiedono cure particolari: ecco perché il lavaggio a mano resta il modo più affidabile. Le pentole antiaderenti non sono certo da meno: il calore forte unito ai detergenti aggressivi può consumare la loro patina, dato che il produttore di solito indica con precisione come trattarle per tenerle a lungo.
Le problematiche riguardano pure l’alluminio, materiale molto diffuso tra padelle e pentole. Ripetuti lavaggi in lavastoviglie favoriscono l’ossidazione e lo scurimento, con il risultato di degradarne resistenza e proprietà antiaderenti. Le posate in argento, spesso di valore, non amano né il caldo intenso né i prodotti chimici usati: questi favoriscono ossidazioni e macchie che tolgono brillantezza e valore. Per fortuna, la pulizia a mano con detergenti ad hoc mantiene lucentezza e durata più a lungo.
Attenzione alle plastiche, decorazioni e altri oggetti sensibili
Non sono solo metalli e legno a correre rischi: anche molti contenitori e accessori possono subire danni in lavastoviglie. Alcuni contenitori in plastica non reggono le alte temperature, con la possibilità di deformazioni o scolorimenti. Per questo c’è – sempre – da controllare la presenza delle etichette di sicurezza sulle confezioni, cosa che spesso viene saltata nelle case.
Tra i più delicati si segnalano poi le posate con manici incollati: l’acqua calda tende a indebolire la colla, causando distacchi che rendono inutilizzabili gli strumenti. Anche i bicchieri decorati o dipinti a mano soffrono gli agenti chimici dei detergenti, rischiando sbiadimenti e perdita di decori nel tempo. Non solo: oggetti in rame possono perdere brillantezza e ossidarsi se sottoposti spesso ai cicli intensi e ai prodotti della lavastoviglie.
Un capitolo a parte riguarda i contenitori termici: se non scritto diversamente, è meglio non metterli in lavastoviglie per non rovinare le guarnizioni, che garantiscono l’isolamento fondamentale di questi oggetti. Spesso si sottovaluta – eppure è un dettaglio che incide molto sull’efficacia nel tempo.